“Per gli antichi era di estrema importanza scegliere scrupolosamente gli alti funzionari. Poi questi funzionari sceglievano uomini abili e capaci del loro stesso livello, li chiamavano a corte e li distribuivano nei vari dipartimenti e nei ministeri; così in ogni posizione c’erano persone di valore.
Adesso persone senza nessuna capacità, solo per caso o per fortuna, si trovano a ricoprire incarichi di responsabilità, chiamano a corte quelli del loro stesso livello e riempiono il governo di persone inette e incapaci; per questo motivo ora a corte sono tanti gli incompetenti.”
Secondo una pagina della Storia dei Song il primo imperatore Song, Zhao Kuangyin, riconfermò in questo modo i suoi generali:
«L’imperatore li invitò tutti a banchetto e quando la compagnia, dopo aver abbondantemente bevuto, fu di ottimo umore, disse: “I miei sonni non sono traquilli.” “Per quale motivo?” chiesero Shi Shou Xin e gli altri generali? “Non è difficile capirlo,” rispose l’imperatore “chi di voi non aspira al mio trono?” I generali si inchinarono profondamente e tutti protestarono: “Perché Vostra Maestà parla così? Il mandato del Cielo è ormai stabilito. Chi può avere propositi di tradimento?” L’imperatore replicò: “Non ho dubbi sulla vostra lealtà, ma se un giorno uno di voi venisse svegliato all’alba e costretto a indossare la veste gialla, anche contro la sua volontà, come potrebbe sottrarsi all’obbligo di rovesciare i Song (proprio come io fui costretto a rovesciare gli Zhou)?”.
Tutti protestarono che nessuno di loro aveva capacità sufficienti per essere sospettato di una cosa simile, e gli chiesero consiglio. L’imperatore disse: “La vita umana è breve. La felicità consiste nell’avere ricchezze e mezzi per godere la vita e nel poter trasmettere la stessa prosperità ai propri discendenti. Se voi, miei ufficiali, rinunciaste all’autorità militare e vi ritiraste nelle province scegliendo le terre migliori e i luoghi più piacevoli per trascorrere il resto della vita gradevolmente e pacificamente, fino alla tarda vecchiaia e alla morte, questo non sarebbe forse preferibile a una vita incerta e piena di pericoli? Affinché non rimangano ombre di sospetto tra principe e ministri, uniremo le nostre famiglie con matrimoni, e così, governanti e sudditi legati da vincoli di fratellanza e di amicizia, vivremo in tranquillità…”.
Il giorno seguente tutti i comandanti militari presentarono le dimissioni, e con il pretesto di malattie, si ritirarono nelle residenze di campagna, dove l’imperatore, colmandoli di splendidi doni, conferì loro alte cariche civili.» – (Song Shi, cap. 250)
“Il Memoriale Delle 10.000 Parole“,
Wang An Shi – pag.118-119
(Piccoli Saggi – Oscar Mondadori)